Bach aveva lavorato a lungo a questa Passione (una ‘sorella minore’, per alcuni, della più magniloquente Matthäus Passion) e, probabilmente, aveva iniziato a pensarci già nel periodo trascorso a Köthen (dal 1717 al 1723) per poi riprenderla in mano al suo arrivo a Lipsia, dove c’era un territorio fertile per imponenti lavori vocali di carattere spirituale e religioso. Eseguita in occasione dei vespri del Venerdì Santo del 1724, Bach dovette rassegnarsi nel vedere questo lavoro eseguito alla Nikolaikirche, allora chiesa principale, e non alla Thomaskirche dove il Maestro era Kantor.
In questa Passione, Bach racconta la vicenda terribilmente umana di Cristo in un affresco musicale di rara perfezione, di riflessione, pathos e pietas e, con il medesimo spirito, noi desideriamo rendere omaggio alle vittime del Covid e alleviare le sofferenze di chi ne è stato coinvolto per rivolgere una commovente preghiera in musica.